Cosa coltiviamo - Biodiversità

Borragine

STORIA ED ETIMOLOGIA

La borragine (Borago officinalis L.) è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Boraginaceae. Il nome deriva dal latino “borra” (Tessuto di lana ruvida), per la peluria che ricopre le foglie, ma probabilmente deriva anche dall’arabo “abu araq” (Padre del sudore), attraverso il latino medievale “borrago”, forse per le proprietà sudorifere della pianta.

DESCRIZIONE

È una pianta erbacea annuale, che può raggiungere l’altezza di 60 centimetri. Ha foglie ovali ellittiche, picciolate, che presentano una ruvida peluria, verdi-scure, raccolte a rosetta basale, lunghe 10–15 centimetri, di minori dimensioni sullo stelo. I fiori, di breve durata, presentano cinque petali, disposti a stella, di colore blu-viola, al centro sono visibili le antere derivanti dall’unione dei 5 stami. Sono raccolti in infiorescenze sommitali, penduli in piena fioritura; hanno lunghi pedicelli. I frutti sono degli acheni che contengono al loro interno diversi semi di piccole dimensioni; i semi sono dotati di elaiosomi, particolari appendici contenenti sostanze nutritive appetibili alle formiche, che ne facilitano la disseminazione (Mirmecoria).

PROPRIETÀ ED UTILIZZI

Le foglie giovani sono variamente impiegate in cucina. Tradizionalmente le foglie si usano cotte in molti piatti regionali: minestroni, torte e frittate, o come ripieni per ravioli. Tipico è il consumo in frittelle dei fiori e delle foglie (Passate in pastella e poi fritte). La cottura elimina la peluria che copre le foglie. In moderata quantità le foglie giovani e sporadicamente anche i fiori si utilizzano crudi in insalata. I fiori azzurri sono usati per colorare e guarnire i piatti e per colorare l’aceto; congelati in cubetti possono costituire decorazione per le bevande estive. È usata per abbassare la febbre e calmare la tosse secca. È nota anche come diuretico ed emolliente (Per la presenza di mucillagini). L’olio, dalle spiccate proprietà antinfiammatorie e ad alto contenuto di acido linolenico, si ottiene dai semi soprattutto mediante la spremitura a freddo. È impiegato nel trattamento degli eczemi e di altre affezioni. I fiori, dall’alto quantitativo di nettare, sono molto ricercati dalle api, perciò è una pianta mellifera; si può ottenere un ottimo miele anche mono-florale, ma la borragine è poco diffusa e la produzione è limitata. Inoltre, alla borragine vengono attribuite proprietà diuretiche, depurative e disintossicanti e trova impiego anche come rimedio cardiotonico e contro disturbi della menopausa, flebiti, febbre e dolore.

COLTIVAZIONE

Essendo una pianta infestante non è molto esigente in fatto di cure, terreno e clima e può adattarsi facilmente. Ama i terreni leggermente umidi, nell’orto è meglio piantarla in aiuole ben assolate. In Italia viene coltivata come pianta annuale, da seminare in primavera. Si possono raccogliere le foglie di borragine al momento dell’utilizzo. Se fatto con moderazione, senza spogliare troppo la pianta, la borragine sarà in grado di fare i fiori e in seguito i semi, possiamo così continuare a coltivarla anche gli anni successivi, prendendo soprattutto le foglie basali. Per prolungare la produzione di foglie è meglio asportare i fiori senza farli andare a seme.