Cosa coltiviamo - Biodiversità

Nocciola

STORIA ED ETIMOLOGIA

La nocciola, anche chiamata avellana, è il frutto del nocciolo (Corylus avellana, albero da frutto appartenente alla famiglia Betulaceae), pianta coltivata dall’uomo già nell’antichità. Il nome del genere deriva dal greco “kórys” (Elmo) oppure da “kurl”, il nome celtico della pianta, mentre l’epiteto specifico deriva da “Avella” (Provincia di Avellino) zona nota fin dall’antichità per la coltivazione di noccioli. Originaria della Mesopotamia, si è diffusa in tutta Europa, specialmente nell’area del Mediterraneo e dei Balcani. Per i suoi frutti con alto contenuto in grassi la pianta di nocciolo era apprezzata sia dai greci che dai romani ed era ritenuta una pianta con doti particolari e magiche. Con il suo legno venivano create le bacchette dei maghi e una delle numerose leggende che lo riguarda afferma che questo albero da frutto non possa essere colpito dai fulmini. La leggenda narra che questo fatto è dovuto alla riconoscenza della Madonna che era stata protetta da una pianta di nocciolo durante un forte temporale. Secondo alcune ricerche pare che la coltivazione di nocciolo fosse già presente in Italia in epoca romana Al tempo della Roma antica si usava donare piante di Corylus avellana per augurare felicità. Ugualmente accadeva in Francia, dove la pianta veniva donata agli sposi come simbolo di fecondità. All’inizio del XX Sec. fu introdotta nell’Alta Langa (Piemonte), per dare redditività a terreni marginali e, specialmente a partire dagli anni ’60, la coltivazione si è espansa massivamente. In Italia, attualmente, le principali zone di coltivazione si trovano in Piemonte, nel Lazio (Specialmente nella zona della Tuscia, Viterbo), in Campania e in Sicilia (Specialmente Monti Nebrodi e Etna).

DESCRIZIONE

La pianta ha portamento a cespuglio o ad albero, generalmente alta dai 2-4 metri (In forma libera può raggiungere i 7–8 metri). Ha foglie semplici, cuoriforme a margine dentato. È una specie monoica diclina, caducifoglia e latifoglia, con crescita rapida. Le infiorescenze sono unisessuali. Le maschili in amenti penduli che si formano in autunno, le femminili somigliano ad una gemma di piccole dimensioni. Ogni cultivar di nocciolo è autosterile ed ha bisogno di essere impollinata da un’altra cultivar. Il frutto (Nocciola) è avvolto da brattee da cui si libera a maturazione e cade. Questa pianta prospera nel Bacino del Mediterraneo. La nocciola è comunemente annoverata fra la frutta secca, è di colore verdastro (Inizialmente) e poi marroncino, con il proseguire del grado di maturazione. Il pericarpo è in parte ricoperto da un involucro fogliaceo a margine irregolare. Il seme, posto all’interno, è commestibile ed è di consistenza croccante.

PROPRIETÀ ED UTILIZZI

Le proprietà delle nocciole, come tutta la frutta secca a guscio, sono date dalla ricchezza di acidi grassi buoni (100 grammi di nocciole apportano 670 kcal), sali minerali (Potassio, fosforo, magnesio e calcio), vitamine (Vitamine del gruppo B e la vitamina E, un potentissimo antiossidante, oltre a vitamina C e D) e fibre, conferendo alle nocciole un indice glicemico particolarmente basso, oltre a proprietà molto importanti per la salute. Inoltre, i grassi presenti nelle nocciole aiutano a ridurre il colesterolo cattivo (LDL) e favoriscono l’aumento del colesterolo buono (HDL), oltre ad essere ricche di composti dall’azione antiossidante. Sono inoltre presenti composti vegetali che svolgono un ruolo importante nel ridurre il rischio di malattie cardiache e di patologie croniche. Le nocciole, con il loro aroma intenso e gusto avvolgente, sono tra gli ingredienti che più si prestano ad essere utilizzati in pasticceria e nelle preparazioni dolci. La tostatura, una delle fasi più importanti, ne esalta il profumo e ne garantisce una durata maggiore. La crema di cioccolato alla nocciola può essere utilizzata per farcire torte e Pan di Spagna, ma anche per essere consumata semplicemente su una fetta di pane. In pasticceria, nella preparazione dei gelati e della cioccolata, la nocciola si abbina bene con molti ingredienti, anche i più acidi, come frutti di bosco o il limone. Inoltre, alcune farine, come quella di grano saraceno, farro o avena, riescono ad esaltare l’aroma di questo frutto. Tra le ricette più famose ci sono la torta alle nocciole e le praline di cioccolato realizzate con cioccolato e nocciole.

COLTIVAZIONE

L’albero di nocciole è una pianta rustica che si adatta anche ai terreni più argillosi, facendo attenzione ad evitare ristagni idrici. Predilige un clima che non abbia troppi sbalzi stagionali, infatti teme il freddo intenso nella fase dell’impollinazione, se le temperature scendono sotto i -12 °C, inoltre, teme anche il caldo eccessivo, in caso le temperature siano superiori ai 35 °C per molto tempo. Ama i terreni sciolti e freschi, con un PH neutro. È bene, almeno una volta l’anno, effettuare una concimazione con sostanza organica, utilizzando humus di lombrico o compost. In questo caso, in inverno, basta spargere il concime intorno alla base dell’albero. Le carenze idriche prolungate causano uno squilibrio vegetativo, riducono la crescita della pianta, la differenziazione delle gemme a fiore, accentuano la cascola dei frutti, riducono quindi la produzione dell’albero. La potatura del nocciolo è un’operazione complessa che si articola in diverse fasi. Il periodo migliore per potare l’albero di nocciole è quello invernale, tra la caduta delle foglie e la fioritura. Come tecnica colturale si può anche scegliere l’inerbito, cioè far crescere erba bassa intorno al frutteto, mantenendo inalterata la struttura del terreno negli strati superficiali. In agricoltura biologica questa tecnica è piuttosto diffusa, ma ne richiede una costante attenzione.