Cosa coltiviamo - Biodiversità

Origano

STORIA ED ETIMOLOGIA

L’origano (Origanum) è un genere di piante spermatofite dicotiledoni della famiglia delle Lamiaceae. L’etimologia del nome si può far risalire a 2000 anni prima presso i greci, forse da Teofrasto (371 a.C. – 287 a.C.) un filosofo e botanico greco antico, discepolo di Aristotele, autore di due ampi trattati botanici che per primo ha usato questo nome per un’erba aromatica. Origanum è formato da due parole “òros” (Monte) e “ganào” (Io mi compiaccio) che insieme potrebbero alludere ad un concetto di “delizia della montagna” o anche “bellezza, luminosità, ornamento, gioia della montagna”, oppure perché cresce bene in montagna o nei piani alti delle zone assolate. Il nome scientifico del genere è stato definito da Linneo (1707 – 1778), conosciuto anche come Carl von Linné, biologo e scrittore svedese considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione “Species Plantarum” del 1753.

DESCRIZIONE

Queste piante arrivano ad una altezza massima di 70–80 centimetri sono piante erbacee perenni aromatiche, dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie.  Le radici sono secondarie generate da un fittone, che possono essere obliqui e più o meno legnosi. La parte aerea del fusto è ascendente ed eventualmente ramosa, con fusto è talvolta legnoso, con quattro facce sono concave. Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo opposto, sono picciolate con una lamina a forma lanceolata oppure ovata, spesso asimmetrica alla base, con bordi dentellati, di colore verde.  I fiori sono sessili, ermafroditi, con due brattee violaceo-purpuree o verdi con forme ovali-rombiche cigliate sui bordi e con la superficie pelosa. Il frutto è ovoide (Con apice arrotondato) con superficie glabra e liscia, di colore marrone.

PROPRIETÀ ED UTILIZZI

L’origano, su indicazione della Regione siciliana, è stato riconosciuto ufficialmente come prodotto tipico siciliano e inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf), in quanto è una delle erbe aromatiche più utilizzate nella cucina mediterranea in virtù del suo intenso e stimolante profumo in innumerevoli preparazioni su carni e su pesce, nelle insalate e sulla pizza, specialmente in Italia meridionale e in Sicilia. L’origano non è importante solo per il suo utilizzo in cucina ma anche per le sue numerose proprietà terapeutiche. I suoi principi attivi sono principalmente i fenoli, oltre a grassi, proteine, sali minerali, vitamine e carboidrati. Le sue proprietà terapeutiche sono: antalgico, antisettico, analgesico, antispasmodico, espettorante, stomachico e tonico. Il suo olio essenziale è molto utilizzato nell’aromaterapia. I suoi infusi sono consigliati contro la tosse, le emicranie, i disturbi digestivi e i dolori di natura reumatica svolgendo una funzione antinfiammatoria.  

COLTIVAZIONE

L’origano tollera suoli poveri e resiste alla scarsità idrica, sopporta persino il gelo, anche se un freddo intenso può far morire le piante. Predilige le posizioni soleggiate, caldo e vento incidono sull’aroma della pianta, l’origano più saporito, infatti, è quello che viene coltivato e raccolto in zone vicine al mare. Una cosa davvero importante è che non ci siano ristagni di acqua. È importante effettuare una buona lavorazione del terreno, proprio per garantire un drenaggio in modo che possa espandersi bene, incorporando un poco di compost o letame maturo in dose moderata. Se questa pianta officinale viene coltivata nel Nord Italia sarebbe opportuno proteggerla dalle gelate invernali, attraverso coperture in tessuto non tessuto e con una buona pacciamatura. Come molte piante officinali anche l’origano ha pochi parassiti che possono dar fastidio, tra gli insetti può subire l’attacco degli afidi, favoriti anche dalla presenza di formiche. Non serve potare l’origano, basta semplicemente rimuovere i rami secchi. L’origano vive bene anche in terreni poveri, ragion per cui non richiede concimazioni ricche e si accontenta della fertilità che trova nel terreno. L’origano resiste molto bene alla siccità, una volta che la pianta è ben radicata si annaffia quindi poco, solo in casi particolari.